Buon compleanno Italia, oggi compi 70 anni e se pensiamo alla tua storia, alla nostra storia, ci diciamo che “nonostante tutto” siamo orgogliosi di essere italiani.
2 giugno 2016, sono passati 70 anni da quando gli italiani, per la prima volta, si recarono alle urne per il più importante dei referendum, quello che determinò l’istituzione della Repubblica Italiana, con il 54,3% dei voti. La nuova forma di stato andava a sostituirsi alla monarchia del Regno d’Italia, che nel corso degli anni adottò diversi emblemi. Uno in particolare, quello in uso dal 1870 al 1890, è di particolare interesse perché a differenza di altre “versioni” contiene la “Stella d’Italia”, probabilmente il più importante simbolo del nostro Paese.
Stemma del Regno d’Italia. (1870-1890)
La stella “è uno degli oggetti più antichi del nostro patrimonio iconografico ed è sempre stata associata alla personificazione dell’Italia, sul cui capo essa splende raggiante. ” (Fonte: Quirinale)
Il primo emblema, firmato per due volte da Paolo Paschetto.
Per la rappresentazione grafica dell’emblema della Repubblica appena nata fu istituito un concorso nell’ottobre del ’46.
Le indicazioni per i 341 partecipanti furono:
– esclusione rigorosa dei simboli di partito,
– inserimento della stella d’Italia,
– “ispirazione dal senso della terra e dei comuni”.
Superata la prima fase, ai cinque finalisti fu richiesto di presentare altre proposte, questa volta tenendo in considerazione nuove indicazioni:
– una cinta turrita che abbia forma di corona”, circondata da una ghirlanda di fronde della flora italiana.
– in basso, la rappresentazione del mare,
– in alto, la stella d’Italia d’oro;
– infine, le parole UNITÀ e LIBERTÀ.
(Fonte: Quirinale)
Vinse Paolo Paschetto, sua anche la rondine sui francobolli della prima emissione italiana di posta aerea, con il marchio che riportiamo in figura. Al momento della presentazione ufficiale, nel febbraio del ’47 , il lavoro di Paschetto non convinse più e venne istituito un altro concorso.
Anche il secondo concorso fu vinto da Paolo Paschetto, il quale, dopo non poche modifiche e criticità, vide finalmente ufficializzato il proprio lavoro il 5 maggio del ’48, quando l’allora Presidente della Repubblica Enrico De Nicola firmò il decreto legislativo n. 535, per l’assegnazione del simbolo all’Italia:
Bozzetto dell’emblema della Repubblica Italiana, firmato Paolo Paschetto
“L’emblema dello Stato, approvato dall’Assemblea Costituente con deliberazione del 31 gennaio 1948, è composto di una stella a cinque raggi di bianco, bordata di rosso, accollata agli assi di una ruota di acciaio dentata, tra due rami di olivo e di quercia, legati da un nastro di rosso, con la scritta di bianco in carattere capitale «Repubblica italiana». La foggia dell’emblema è effigiata nelle tavole unite al presente decreto e firmate dal Presidente del Consiglio dei Ministri”.
D.Lgs. 5 maggio 1948, n. 535, Articolo 1
Foggia ed uso dell’emblema dello Stato
Pubblicato nella Gazz. Uff. 28 maggio 1948, n. 122.
Una storia tormentata
L’aggettivo maggiormente associato alla storia dell’emblema della Repubblica Italiana, il marchio del nostro Paese, è “tormentata”. Sì perché ha visto 24 mesi di gestazione, due concorsi per il primo logo, peraltro vinti entrambi dallo stesso designer, e diversi tentativi di modifica, tra cui quello promosso da Craxi, nel 1987. Tentativo che si tradusse in un concorso internazionale. La Commissione incaricata ricevette 239 proposte, nessuna soddisfacente e l’emblema rimase quello disegnato da Paschetto.
Un altro tentativo ci fu negli anni Novanta a modificarlo ci prova nuovamente l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, “secondo cui l’emblema «è il simbolo del socialismo reale». L’unica modifica minima è stata apportata durante il secondo governo Berlusconi, che “schiacciò” l’emblema nella ellissi del logo della presidenza del Consiglio dei Ministri.” Significativo.
Emblema – Presidenza del Consiglio dei Ministri
Per approfondire le vicende della storia dell’emblema rimandiamo a due articoli:
Come leggere i simboli dell’emblema
“L’emblema della Repubblica Italiana è caratterizzato da quattro elementi: la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia, la stella.
– Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale.
– Il ramo di quercia che chiude a destra l’emblema, incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambi, poi, sono espressione delle specie più tipiche del nostro patrimonio arboreo.
– La ruota dentata d’acciaio, simbolo dell’attività lavorativa, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro».” (Fonte: Quirinale)
Simboli dell’emblema della Repubblica Italiana
– La stella, oltre a quanto accennato in incipit, ha un “significato etico e ideale, che corrispose, fino al Risorgimento, al motto di Leonardo da Vinci: «Non si volta chi a stella è fisso». Il significato protettivo o provvidenziale della stella, che perdura fino ad oggi, nacque durante l’epoca risorgimentale ed è stato poi ripreso dal Fascismo e dalla Resistenza, oltre che dai repubblicani come dai monarchici in occasione del referendum istituzione del 2 giugno 1946, confermando il suo valore unificatore, che è pari a quello del Tricolore italiano.
Dopo l’unità d’Italia, la presenza di enormi stelle simboliche sul palco d’onore delle cerimonie ufficiali a cui partecipava re Vittorio Emanuele II, indusse sempre di più gli italiani a definirla, in modo affettivo, lo «stellone» che protegge l’Italia. Sulla monetazione metallica italiana la Stella d’Italia è presente su tutte le emissioni in rame già dal 1861 e sino al 1907, nonché su tutti i conii di re Umberto I.
Una moneta del 1861 con la Stella d’Italia
Nel 1947 la Stella d’Italia è stata inserita al centro dell’emblema ufficiale della Repubblica Italiana, che è stato disegnato da Paolo Paschetto. La presenza della stella sull’emblema non è casuale: il suo inserimento fu uno degli obblighi prescritti dal concorso nazionale istituito per la realizzazione dello stemma repubblicano.
Secondo il bando, il futuro emblema della Repubblica avrebbe dovuto comprendere la Stella d’Italia perché essa è «ispirazione dal senso della terra e dei comuni».
La Stella d’Italia è rievocata anche dallo stemma del Regno d’Italia utilizzato dal 1870 al 1890 (l’immagine che abbiamo pubblicato a inizio articolo, ndr). È richiamato anche da alcune onorificenze. L’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, prima decorazione istituita dall’Italia repubblicana, è stata sostituita nel 2011 dall’Ordine della Stella d’Italia, che è il secondo titolo onorifico civile per importanza dello Stato italiano. La Stella d’Italia è richiamata anche dall’Ordine coloniale della Stella d’Italia, decorazione del Regno d’Italia che era destinata a celebrare l’Impero coloniale italiano.
La Stella d’Italia è anche rievocata nella stellette indossate dai militari italiani sui colletti delle uniformi e compare sulla polena delle navi della Marina Militare.”
(La fonte più dettagliata che abbiamo trovato online è Wikipedia: La Stella d’Italia)
Un approfondimento sui presidenti della Repubblica Italiana
Quando ci ricapiterà di scrivere della Repubblica Italiana? Per cui cogliamo l’occasione per segnalare un approfondimento sopra le parti, che fa sempre bene alla coscienza civica di tutti noi. Si tratta di un mini dossier sui 12 presidenti della nostra Repubblica, a cura dell’associazione Open Polis, il Mini dossier sui Presidenti della Repubblica Italiana: “Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione, Capo dello Stato italiano e rappresentante dell’unità nazionale. Un ruolo delicato e fondamentale, che negli ultimi anni è diventato sempre più sinonimo di stabilità politica.”
Buona Festa della Repubblica, italieni!