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Gli amici di Saving Bees ci insegnano che le api sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi e che garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Passando di fiore in fiore prendono e lasciano componenti essenziali per la vita vegetale (e quindi per la nostra vita). Un po’ quello che facciamo noi nel mondo della comunicazione assorbendo e lanciando stimoli, lavorando di squadra, producendo idee. Da bravi impollinatori di idee ci sentiamo particolarmente partecipi della sorte delle api, messa a rischio da comportamenti dell’uomo, e quindi ci sembra normale aiutare loro per salvare noi.

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intervista a Nicola-Matteo Munari

Intervista a Nicola-Matteo Munari, fondatore di Archivio Grafica Italiana

nicola munari

Ne avevamo dato notizia attraverso l’articolo “Online l’Archivio Grafica Italiana“: finalmente i grandi della grafica italiana saranno catalogati e accessibili a tutti. Avevamo anche svelato il retroscena della nascita del progetto, recuperando privatamente l’informazione tramite la fanpage “Archivio Grafica Italiana“. Ma non ci è bastato, così ci siamo attivati per saperne di più e si è organizzata un’intervista al giovane fondatore del progetto Nicola-Matteo Munari, classe 1987.

Chi è Nicola-Matteo Munari

Titolare di Munari Design e fondatore di Designculture, Nicola-Matteo promuove la cultura della qualità nel design iniziando la propria carriera, nel 2010, come grafico e art director in noti studi milanesi. Nei tre anni in cui affianca lo stimato architetto Italo Lupi su importanti progetti di editoria e di allestimento, cura l’identità coordinata del Triennale Design Museum 2014.  A soli ventiquattro anni progetta il marchio e i cartelli georeferenziati dell’Area C di Milano. Sincero appassionato del proprio lavoro, è autore di articoli a carattere divulgativo sull’arte e il design. Al telefono la sua passione e la sua sobria energia promotrice si sono ben sentite.

In quest’articolo potete apprezzare anche gli schizzi e i bozzetti realizzati per lo studio del sito web “Archivio Grafica Italiana”. È materiale che Nicola-Matteo ha accettato di condividere con tutti noi.

biografia

L’intervista

Com’è nato l’Archivio della Grafica Italiana?
L’Archivio ha origine dalla volontà di promuovere la “cultura della qualità” tipica della progettazione grafica italiana, che troppo spesso viene posta in secondo piano rispetto al design di prodotto. La progettazione grafica italiana ha una grande tradizione che è doveroso conoscere e preservare. L’Archivio offre la possibilità a chi non ha mai visto gli originali di conoscerne almeno la riproduzione.
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Come si è evoluto il progetto fino alla messa online del sito?
In modo molto semplice. Dopo aver lasciato sedimentare l’idea per un po’ di tempo, la grafica è venuta da sé. Parte delle immagini era già stata preparata e la Uniweb, la griglia modulare che abbiamo deciso di utilizzare, ha permesso di strutturare il tutto molto velocemente. Ho aspettato alcuni mesi a comunicare l’apertura del sito per farlo in concomitanza con la riapertura di Designculture, un altro progetto che realizzo con lo scopo di promuovere la cultura del buon design.
Cos’è esattamente la Uniweb?
La Uniweb è un sistema modulare disegnato da Alberto Arlandi, che mi ha assistito nella realizzazione dell’Archivio. È progettata a partire dalla Unigrid di Massimo Vignelli, disegnata nel 1977 per i parchi nazionali statunitensi, reinterpretata per l’utilizzo sul web. È la prima griglia digitale a modulo quadrato che consente di definire verticalmente il ritmo della composizione. Viene distribuita online gratuitamente ed è stata selezionata tra i progetti partecipanti alla XXI Triennale.
Qual è il pubblico cui si rivolge l’Archivio?
L’Archivio è offerto in particolare a studenti e giovani progettisti, ma è stato pensato più in generale per un pubblico eterogeneo e internazionale. Viene già visitato da studenti, docenti, professionisti, appassionati e grandi maestri della progettazione grafica di tutto il mondo.
Con quali tempistiche sarà aggiornato?
Non ci saranno tempistiche regolari. Verrà comunque aggiornato periodicamente con uno, due, dieci o più progetti per volta.
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Quali progettisti saranno pubblicati nell’Archivio?
Progettisti italiani che hanno lavorato per clienti sia italiani che stranieri e progettisti stranieri che hanno lavorato per clienti italiani. Tutti coloro che hanno realizzato progetti di alta qualità contribuendo al patrimonio della progettazione grafica italiana.
Qual è l’arco temporale a cui fa riferimento l’Archivio?
La panoramica parte dagli anni Trenta, quando furono gettate le basi della progettazione grafica—nel 1933 la Triennale espone il carattere Futura di Paul Renner, apre lo studio di Antonio Boggeri, esce la rivista “Campo Grafico” di Attilio Rossi e Carlo Dradi, viene progettata la nuova veste grafica di “Casabella” da Edoardo Persico insieme a Guido Modiano, che nello stesso anno disegna il carattere Triennale, cambia anche quella di Domus e viene pubblicata la collana “Medusa” di Mondadori—e si estende fino agli ultimi progetti realizzati. Ci saranno sicuramente molti progetti degli anni Sessanta, perché sono stati i più prolifici e tra i più significativi sul piano della qualità, ma spero che l’Archivio possa offrire anche una interessante finestra sulla contemporaneità, presentando progetti realizzati nel segno della continuità qualitativa con la nostra tradizione.
È possibile contribuire proponendo progetti?
Certamente. È possibile proporre dei progetti, propri o altrui, che verranno valutati al fine di verificare se presentano le caratteristiche necessarie per essere inclusi nell’Archivio.
Quali caratteristiche deve soddisfare un progetto per far parte dell’Archivio?
Non è possibile dare un’indicazione definitiva, perché la selezione non è fondata su criteri stilistici; si cercherà invece di individuare la qualità, qualunque sia la sua forma. La costante che contraddistingue i progetti pubblicati è l’essere frutto dell’intelligenza, della cultura e della competenza e questo si può esprimere nelle forme più varie.
Quali progetti, invece, non troveranno spazio?
I progetti di carattere artistico piuttosto che progettuale, inadeguati a soddisfare il proprio compito comunicativo, progetti effimeri perché spiccatamente modaioli e progetti di comunicazione visiva ma non grafica.
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Tra quelli pubblicati finora c’è un progetto che trovi particolarmente significativo?
Ho scelto di inaugurare la panoramica con il manifesto realizzato da Albe Steiner per la “Mostra della Ricostruzione” del 1945, perché è rappresentativo di una vera e propria ricostruzione del Paese, compresa la ricostruzione della grafica italiana che abbandona il carattere prettamente pittorico che l’aveva contraddistinta in precedenza e diventa progettazione grafica a tutti gli effetti. A fianco dei grandi classici e dei migliori progetti contemporanei ci sono poi alcuni progetti pressoché sconosciuti e inediti su internet—come le scatole per l’Orzo ABC di Massimo Vignelli e Pegge Hopper—che saranno parte integrante della panoramica offerta dall’Archivio.
Esistono diversi archivi digitali dedicati alla grafica. Cosa distingue l’Archivio della Grafica Italiana dagli altri?
L’Archivio è il primo concepito e strutturato per offrire una panoramica completa del patrimonio grafico italiano e a differenza di altri archivi, che bombardano il visitatore di immagini senza garantire uno standard qualitativo né la correttezza dei contenuti, l’Archivio pubblica una selezione di progetti di alta qualità accompagnati da informazioni precise e da una breve riflessione che stimola un’osservazione delle immagini funzionale a comprenderne le peculiarità.
Ti sei mai chiesto perché prima che lo facessi tu non esisteva un tale archivio online accessibile a tutti?
Non saprei dire perché non ci fosse, io ho reputato doveroso realizzarlo, perché l’Archivio costituisce un’utile e fondamentale risorsa culturale italiana che giustamente deve poter essere accessibile a tutti. Il buon design ha un’utilità sociale ed è doveroso impegnarsi per la preservazione del nostro patrimonio culturale e la promozione della sua qualità. Purtroppo negli ultimi decenni si è molto persa la consapevolezza del ruolo e soprattutto delle responsabilità sociali dei designer.
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Quali sono i vantaggi più rilevanti della costituzione di un Archivio della Grafica Italiana e soprattutto della sua accessibilità?
Sono convinto che sia doveroso garantire la massima accessibilità ai migliori frutti della nostra tradizione per poter conoscere la cultura di cui facciamo parte, comprenderne la qualità e solo così poterla perpetuare in modo consapevole e appropriato al nostro tempo. L’Archivio non può e non vuole sostituire i progetti reali che riproduce, ma comunicarne l’esistenza e illustrare la qualità multiforme che li contraddistingue individualmente e nella loro totalità.
Appunto di Nicola-Matteo Munari

Ringraziamo Nicola per il suo tempo, per le parole dedicate ad approfondire con noi il progetto, per il suo desiderio di essere protagonista discreto e incisivo in questo settore che ha un gran bisogno di giovani come lui. A presto!

 

Brunella GiacobbeComunicazione e PR PAGINA

 

NB: Le immagini presenti in quest’articolo sono di proprietà di Nicola-Matteo Munari. Eventuali utilizzi delle stesse dovranno essere precedentemente approvati dall’autore.