Quando abbiamo deciso di aprire il blog ho pensato, fin da subito, di condividere con voi la mia personale lista di personaggi di riferimento nella grafica, in particolare nella storia della grafica italiana. Parto da colui che fu il padre dei padri, quell’Antonio Boggeri di cui, tra l’altro, abbiamo ricordato proprio nel 2014 l’anniversario dei venticinque anni dalla scomparsa.
“Mi chiamava zio Antonio” è l’incipit del ricordo che nel 1974 Boggeri fece di Albe Steiner e spiega da solo il ruolo che Boggeri stesso ebbe come art director (si direbbe oggi) di più generazioni di artisti della comunicazione visiva che hanno fatto la storia della disciplina non solo in Italia: tra gli altri Walter Ballmer, Erberto Carboni, Franco Grignani, Max Huber, Giancarlo Iliprandi, Enzo Mari, Armando Milani, Bruno Monguzzi, Bruno Munari, Remo Muratore, Till Neuburg, Bob Noorda, Roberto Sambonet, Albe Steiner, Carlo Vivarelli, Heinz Weibl.
Boggeri dimostra il suo grande dinamismo intellettuale concentrandosi soprattutto su un fondamentale lavoro di ricerca sulla fotografia: tagli, scontorni, doppie esposizioni, fotogrammi a contatto, solarizzazioni, sono la dimostrazione che il lavoro all’avanguardia di personaggi come Man Ray e László Moholy-Nagy è funzionale anche agli scopi di una disciplina applicata qual è la comunicazione visiva.
Prende corpo così una fase di grande sperimentazione, resa fertile – bisogna dirlo – dalla presenza di una committenza consapevole (se non illuminata) che sfocerà in esperienze come quelle di Olivetti e Pirelli. Non a caso, al riguardo, proprio Leonardo Sinisgalli, disse:
“La coerenza del lavoro di Boggeri, della sua regia, sta appunto nell’aver sempre consentito al gusto delle forme d’avanguardia, nell’aver salvato con una forte educazione intellettuale la sua eleganza.
Non è̀ facile, nella carenza di cultura di cui danno prova tutti i giorni e a tutte le latitudini i grandi magnati del Vantaggio, difendere una certa finezza, una certa pulizia, un certo stile.”
Parole scritte nel 1952, ma che profeticamente descrivono anche il 2015.
Pagina pubblicitaria di auto promozione dello Studio Boggeri, realizzata da Max Huber nel 1941. È evidente il grande lavoro di sperimentazione sulla fotografia (in questo caso direttamente in camera oscura, senza l’utilizzo di una fotocamera) che Boggeri compì negli anni; a questo Huber contribuì con risultati che conservano ancora oggi tutta la loro modernità.
Copertina di un catalogo per la linea di prodotto CR Magutt dell’azienda Loro e Pasini (Milano); 1956.
Composizione tipografica, sapienza nell’uso del (non)colore e assoluto controllo dello spazio: qualità storiche dello Studio Boggeri.
Copertina e doppia pagina interna di un pieghevole di prodotto per Pirelli; 1958.
Il progetto realizzato da Aldo Calabresi è emblematico della capacità di combinare rigore della grafica e forza della comunicazione per ottenere il massimo in termini di funzionalità dello strumento.
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Paolo Biagini