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Agenzia Pagina per Saving Bees

Gli amici di Saving Bees ci insegnano che le api sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi e che garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Passando di fiore in fiore prendono e lasciano componenti essenziali per la vita vegetale (e quindi per la nostra vita). Un po’ quello che facciamo noi nel mondo della comunicazione assorbendo e lanciando stimoli, lavorando di squadra, producendo idee. Da bravi impollinatori di idee ci sentiamo particolarmente partecipi della sorte delle api, messa a rischio da comportamenti dell’uomo, e quindi ci sembra normale aiutare loro per salvare noi.

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I padri della grafica italiana: Carboni

Sarà forse riduttivo, ma non si può omettere come l’astro di Erberto Carboni inizi il suo percorso attraversando la costellazione dello Studio Boggeri, all’inizio degli anni ’30. Consulente esterno, sì, ma troppo intelligente e attento a quanto gli accadeva attorno per non prendere il meglio di un ambiente dinamico e ricco di stimoli come quello che accomunò l’esperienza di tutti i maestri italiani di quel periodo.
E lo stesso deve dirsi dell’influenza delle avanguardie artistiche, tutte fondanti del percorso di Carboni dal Futurismo al Simbolismo, dal De Stijl alla Bauhaus senza dimenticare il Surrealismo, naturalmente.

La ricchezza di riferimenti, la poliedricità di stili e di strumenti, la varietà di soggetti testimoniano probabilmente la principale dote dell’autore: il saper mettere a frutto con sapienza una grande conoscenza dei linguaggi, grazie a una formazione umanistica evidente, trasformandola ogni volta nella strategia più opportuna.
È sempre grazie a questo dominio dei linguaggi e delle tecniche espressive che Carboni ha lasciato un segno evidente in vari settori della comunicazione. In sessant’anni di lavoro, infatti, ricordiamo fondamentali esperienze nell’allestimento fieristico, nella grafica e nella pubblicità, nelle sigle televisive e nell’industrial design. Ambiti affrontati sempre dosando con maestria il fotomontaggio imprevedibile, la sintesi del segno, la precisione della parola in un equilibrio che non potremmo definire in nessun modo se non geniale.

“…uno straordinario equilibrio fra rigore formale, perfetta padronanza dello strumento grafico-tipografico-fotografico e variatissima inventiva, dalle pure strutture visive al fiabesco, dal colto fotomontaggio ai giochi ironici e surreali.” Aspetti che anche Marco Rosci evidenziava nel suo articolo “Carboni, la pubblicità come fiaba” su La Stampa del 20 gennaio 1983, a recensione della mostra monografica organizzata a Parma (città natale di Carboni) in quel periodo.

La lunga lista delle aziende che hanno goduto a lungo del lavoro di Carboni – tutte aziende importanti per la nostra storia della comunicazione visiva – sono un’ulteriore testimonianza del valore di questo progettista: Barilla, Pavesi, Campari, Olivetti, Motta, Strega, Bertolli, Agip, Pirelli, Shell, Simmenthal, Fiat, Rai. Molte di queste esperienze (o tutte) meriterebbero uno specifico approfondimento, per come hanno connotato con coscienza e sensibilità la comunicazione visiva degli ultimi cent’anni.
Un’opera che ha saputo farsi memoria collettiva grazie alla capacità che Carboni aveva di “…influenzare beneficamente il gusto del pubblico più vasto e eclettico”. (Gillo Dorfles)

manifesto barilla

Il lavoro di Carboni per Barilla segna come pochissimi altri la storia della comunicazione visiva del ‘900, non solo in Italia. Di questo sterminato portfolio fa parte questo manifesto, memorabile anche perché vincitore della Palma d’Oro del Premio Nazionale della Pubblicità con una motivazione perentoria: “Per la più geniale ed efficace manifestazione pubblicitaria dell’anno 1952”.

carboni barilla

La genialità di Carboni non si esaurì naturalmente con quel manifesto, e Barilla, come detto, fu occasione di manifestarla a più riprese. (Immagini tratte dal Sistema Archivistico Aziende del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo)

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Una foto del 1952 in cui Erberto Carboni stringe la mano a Pietro Barilla dietro la campagna pubblicitaria di quell’anno. (foto archivio Barilla Group)

monoscopio

Il lavoro per la RAI, dalla progettazione del logo all’infinità di annunci per radio e TV, rappresenta una case history forse ineguagliabile in cui la ricchezza del linguaggio di Carboni si esprime completamente. Lascio alla curiosità di ognuno il gusto di scoprire la quantità di materiali che la compongono e mi limito a ricordare la sigla di inizio dei programmi, nascosta (ma viva) nella memoria di molti di noi.

pavesini

Stesso discorso sulla memoria vale anche per “È sempre l’ora dei Pavesini”; attorno a uno slogan efficacissimo ruota un articolato sistema di stili, rimandi e soluzioni fatto di precisione e leggerezza al tempo stesso.

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La cultura e la sensibilità di Carboni si confermano (ce n’era bisogno?…) anche in occasione di pubblicazioni curate personalmente ed esterne alle esperienze professionali con le aziende di cui abbiamo parlato, come nel caso del libro La Grecia in sogno, Silvana editoriale.

“Questa è la piccola storia illustrata di un’avventura meravigliosa: un viaggio in Grecia! Da tanto tempo l’insistente richiamo alla terra di Omero eccitava le mie vaghe conoscenze classiche popolate di eroi, di miti e di leggende, finché un bel giorno riuscii ad approdare in quel mondo favoloso. Le solitarie escursioni sulle rovine delle città morte, l’incanto del paesaggio, lo splendore trascendente del cielo, le selve argentee degli olivi millenari, il fascino delle piccole isole abbandonate sulle acque del golfo Saronico e le sorprendenti scoperte nelle sale dei musei, mi hanno offerto quelle immagini che, in lento processo di elaborazione, ho cercato di comporre con sovrapposizioni e contrappunti nella cadenza vaporosa di un sogno.” (E. Carboni)

 

Paolo Biagini